Il progetto RIUSA ha come obiettivo l’impiego di bio-poliesteri alifatici (i.e. polilattidi) di recupero (ovvero, provenienti da scarto di produzione o da raccolta differenziata) nei processi per la produzione automatica e digitalizzata (i.e. secondo logiche Industria 4.0) di un’ampia gamma di imballaggi alimentari (incluso film flessibili, sacchetti free standing, contenitori, bottiglie e tappi) in piena coerenza con i paradigmi dell’Economia Circolare. Gli imballaggi intelligenti prodotti, cosiddetti Packaging 4.0, saranno:
Pertanto, obiettivo principale del progetto è sviluppare una strategia circolare di utilizzo e smaltimento delle materie plastiche compostabili. Tali materie sono infatti una valida soluzione alla problematica ambientale della plastica, ma hanno un costo molto elevato che ne limita la diffusione su larga scala.
Il progetto si attuerebbe procedendo al recupero dei vuoti in compostabile, allo studio e alla progettazione di formulazioni di recupero e di processi di lavorazione con 50% di materiale recuperato. Gli imballaggi così realizzati saranno sacchetti free standing per il confezionamento di alimenti solidi e liquidi, contenitori per termoformatura destinati al settore della ristorazione collettiva oppure al mercato dei derivati del latte e dei latticini, bottiglie e tappi per il mercato del latte e dei suoi derivati.Il materiale bio-plastico che si intende sviluppare, assicurerà buona resistenza meccanica (circa 50 MPa), duttilità (elongazione a rottura fino al 10%), tenacità (tenacità a frattura > 1 MPa/m2) e resistenza all’impatto (> 50 J/m Izod), buona stabilità termica (> 95-97°C) e bassissima permeabilità all’ossigeno, agli aromi (fino a 100 volte in meno ai gradi di PLA commerciali già disponibili sul mercato e, quindi, migliorativo anche rispetto ai gradi di PET commerciale e comunemente in uso nel settore degli imballaggi a uso alimentare) e alla luce.Il progetto
Con le azioni del progetto RIUSA si intende realizzare un’interazione proattiva e di lungo termine, tra realtà differenti operanti in Regione, quali Organismi di Ricerca (Università degli Studi di Roma Tre, Sapienza Università di Roma) e aziende produttrici, trasformatrici e utilizzatrici di materiali plastici nel settore alimentare (Cuki Cofresco e Fattorie Lattesano). RIUSA si occuperà di valorizzare gli scarti di produzione nella manifattura di una gamma di imballaggi “intelligenti” in plastica di bio-derivazione compostabile, termostabile, autoprotetta e idonea al contatto prolungato con alimenti.
I partner coinvolti e il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale
La Regione Lazio destina dieci milioni di euro del fondo POR FESR Lazio 2014-2020*1,2 per promuovere e rafforzare la competitività del tessuto produttivo regionale nel settore della Green Economy.
Il bando Circular Economy ed Energia*3,4 sostiene progetti imprenditoriali che, anche mediante integrazione di filiere, scambio di conoscenze e competenze, abbiano ricadute significative sugli ambiti strategici individuati tramite la Call for Proposal “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali”*5.
L’avviso pubblico è destinato a micro, piccole, medie imprese (Mpmi), grandi imprese, organismi di ricerca e diffusione della conoscenza e loro eventuali aggregazioni temporanee, teso a favorire la riqualificazione settoriale, in coerenza con la Smart Specialisation Strategy (S3)*6 regionale.
*1 http://lazioeuropa.it/porfesr
*2 http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/it/funding/erdf/
*3 http://lazioeuropa.it/bandi/por_fesr_bando_circular_economy_ed_energia-494/
*4 http://www.lazioinnova.it/bandi-post/circular-economy-ed-energia/
*5 http://lazioeuropa.it/bandi/call_for_proposal_sostegno_al_riposizionamento_competitivo_dei_sistemi_i mprenditoriali_territoriali_prorogato_al_30_novembre_2015-351/
*6 http://lazioeuropa.it/files/140723/regione_lazio_smart_specialisation_strategy_luglio_2014.pdf